Giornata internazionale della donna

Giornata internazionale della donna

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Chief communication officer

Ci tengo a specificare che questo non è un manifesto semplicemente femminista.

Ma con chi devo prendermela se ho la home Facebook infestata di buongiornissimi festa della donna?

Chi conosce la genesi della giornata internazionale della donna?

La storia della Giornata Internazionale della Donna ha origini eterogenee e frastagliate a causa dell'incostanza della ricorrenza e dei due conflitti mondiali. Dopo che, negli Stati Uniti, la prima e ufficiale Giornata della Donna fu celebrata il 28 febbraio 1909, l'anno seguente, durante la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, si decise per l'istituzione di una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. In Europa e in Italia si iniziò a celebrare nel 1911 in diversi giorni del mese di Marzo. L'8 marzo 1913 a San Pietroburgo le donne russe guidarono una grande manifestazione che diede inizio alla Rivoluzione Russa di Febbraio. Il 14 giugno 1921, a Mosca, la seconda Conferenza Internazionale delle donne Comuniste fissò l'8 Marzo come Giornata Internazionale dell'Operaia. È grazie all'Unione delle Donne Italiane che, anche da noi, nel 1944, si riprenderà a celebrare questo giorno e non senza difficoltà, come dimostrano gli scontri degli anni '60 e '70. Il 1975 è designato come Anno Internazionale delle Donne e le Nazioni Unite riconoscono la Giornata l'8 Marzo.

Solo nel 1978 in Italia è stata approvata la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza.

Solo nel 1981 il delitto d'onore è stato abrogato.

Per altre info, click!

Ho idea che sia ancora il caso di ricordare le donne che hanno lottato per me. Ok, è una storia pallosissima. Le morti romantiche erano di gran lunga più accattivanti.

Non sono una femminista, ma le ringrazio.

L’analisi della Giornata Internazionale della donna sui social

Arriviamo quindi al punto e analizziamo la Giornata Internazionale della donna sui nostri amati social attraverso delle macrocategorie di condivisor* di note, immagini e status.

- IL SELETTIVO_Non fa gli auguri a tutte le donne, ma solo alle donne “vere”, delle quali si sa ce ne sono sempre troppo poche. Se qualcuna di noi possiede membra in polietilene mi avvisi, ne prenderò atto.

- IL POETA_Le viole sono viola e le rose sono rosse. Il sole è caldo, il cielo è azzurro e tu sei un diamante molto bravo perché doni la vita. Tutti alla fine si abbracciano.

- IL NOSTALGICO_Viene spesso a confondersi con il “selettivo”. Le vere donne sono solo la mamma o la nonna, passate a miglior vita troppo presto.

- LO SFI****_Non ha successo con l’altro sesso, ti chiama “fanciulla” o “donzella” (ecco il perché dell’insuccesso) e non posta mimose ma rose blu. Avanguardia pura. 

- LA SFI****_Rispettivo corrispettivo femminile dell’esemplare sopra. L'8 Marzo è il suo giorno preferito perché finalmente potrà vedere dal vivo quello dei Centocelle Nightmare.

- L'INVIDIOSO_Perchè la festa della donna sì e per l’uomo no?! Non è giusto. Se siamo per la parità dei diritti, allora deve avercela anche lui!

- L’ESAGERATO_ Festa per tutto l'anno solare!

- L’AUTOCRATICA (che comunemente è anche mamma)_Molto amica di “poeta” e “selezionatore” per lei valgono solo le donne che sono diventate mamme. Perché a quello servono le donne, ad allattare. Fa gli auguri solo alle altre autocratiche e se le dici che non vuoi avere figli le si ribaltano gli occhi all'indietro.

- L'EQUA E SOLIDALE_San Valentino e la Festa della Donna sono solo delle feste commerciali da evitare.

- LA NEMICA DELLE ACACIE_Le mimose per lei puzzano. 

Chissenefrega che le mimose siano state scelte come simbolo da Teresa Noce, partigiana antifascista, Rita Montagnana, esponente e parlamentare del Partito Comunista Italiano e Teresa Mattei, partigiana, perché fioriscono i primi di Marzo e sono state adottate per la prima volta l'8 marzo 1946 come emblema della manifestazione, il mese precedente al primo suffragio universale della storia italiana. Non si figura nemmeno che negli anni '50, l'altro ieri, distribuire una mimosa a Marzo significava "turbare l'ordine pubblico". 

Puzzano.

Per fortuna quest’anno sono più in voga i tulipani (grazie Ped).