Ho una lista di Papi preferiti

Ho una lista di Papi preferiti

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Chief communication officer

Tranquilli, questo non è l’ennesimo racconto su “cosa succede quando viene eletto un nuovo Papa”, che segue l’infinità di notizie sul “cosa succede quando muore un Papa”. 

La genesi (ovvero: come nasce un’ossessione papale)

Vi mostro il flusso dei pensieri che mi ha portato qui:

- Sono stati sciolti i sigilli che dalla morte del Papa avevano serrato gli appartamenti papali in Vaticano. 

- Ma se Papa Francesco abitava a Santa Marta, perché hanno chiuso gli appartamenti in Vaticano?!

- Chissà se il nuovo Papa starà negli appartamenti ufficiali.

- Ma che belle sono le “stanze di Raffaello”? Le ha commissionate Leone X.

- Come erano opulenti i Papi del passato. Francesco ci ha ormai abituato a tutt’altro genere di approccio. 

Ed ecco che tutta questa riflessione mi ha portato a uno dei miei Papi preferiti di sempre: sopra le righe, autoreferenziale e opulentissimo.

No, non si chiamava Leone. Un sentito grazie al Rinascimento, che ci viene in aiuto, e grazie anche alla mia laurea in Storia dell’Arte, che oggi ci permette di sapere cose probabilmente inutili nella vita quotidiana, ma sempre interessanti da sfoderare nei momenti giusti. Tipo questo.

Papa Alessandro VI (a.k.a. Rodrigo Borgia)

Una delle mie figure porporate preferite della storia è Papa Alessandro VI, nato Rodrigo Borgia, spagnolo di nascita ed eletto con più di un sospetto di simonia. Un Papa “cattivissimo”.

Talmente discusso già nel XVI secolo che i suoi successori (Giulio II e Leone X, giusto per capirci: il primo commissionò a Michelangelo la Cappella Sistina, il secondo a Raffaello le Stanze) decidono di non mettere piede negli stessi appartamenti, che infatti cadono in disuso.

Ora vediamo perchè. 

E dato che, di fatto, questo è anche un momento Alberto Angela farcito di gossip, parleremo degli appartamenti Borgia (che si trovano nel palazzo del Vaticano ma non sono quelli di Raffaello citati sopra in cui abitava Leone X, ma bensì quelli al piano di sotto), e nello specifico della volta della “Sala dei Santi” affrescata da Pinturicchio (agevolo diapositiva). 

La Sala dei Santi (spoiler: non parla solo di santi)

Il nome è fuorviante: sì, le lunette raccontano storie di santi, ma il vero protagonista qui è l’incontenibile autostima di Rodrigo Borgia, che usa le pareti dei suoi appartamenti come una gigantesca campagna elettorale.

Una propaganda visuale a colpi di santi, tori e divinità egizie.

In tutta la sala ci sono elementi della cultura cristiana, quindi temi sacri + temi profani della cultura pagana. Tutto ruota attorno alla figura del toro/bue che rimanda all’emblema di Alessandro VI, che all’epoca era soprannominato proprio “bue”.

Sulla volta si vede il mito di Iside e Osiride, molto trendy nel Rinascimento. Osiride, un bue divinizzato, rappresenta chiaramente Rodrigo Borgia, che diventa Papa.

In sostanza: il mito è solo un pretesto per piazzare lo stemma di famiglia ovunque, che — guarda un po’ — è proprio un bue. Osiride è anche simbolo di resurrezione, pace e prosperità. E infatti, in una delle lunette sottostanti, quella con la “Disputa di Santa Caterina”, c’è scritto PACIS CULTORI (coltivatore di pace).

La scena rappresenta il governatore Massimiano in visita ad Alessandria d’Egitto e Caterina (che pare abbia le fattezze di Lucrezia Borgia, figlia di Rodrigo e della sua prima amante, Vannozza Cattanei*) che si rifiuta di offrirgli doni ed è lì in attesa di giudizio.

*Gossip Time

Da Vannozza, Rodrigo ebbe tre figli: Giovanni, Cesare e Lucrezia. In realtà i figli furono una decina, da varie donne.

Giovanni Borgia, il secondogenito, fece carriera politica in Spagna e morì in circostanze misteriose (forse per mano del fratello Cesare).

Cesare Borgia, inizialmente avviato alla carriera ecclesiastica (nonostante i suoi figli illegittimi), venne infine condannato e imprigionato da Giulio II, acerrimo nemico del padre.

Lucrezia Borgia, dopo due matrimoni sfortunati, sposa Alfonso d’Este, figlio di Ercole I (grande mecenate: ha bonificato tutta l’area dove oggi sorge Ferrara, che prima era una palude).

La sorella di Alfonso era Isabella d’Este, duchessa di Mantova e moglie di Francesco Gonzaga, che — pare — avesse una relazione con Lucrezia.

Per quanto riguarda il periodo del pontificato, Rodrigo Borgia (rimanga fra noi, fu anche grande statista e dotto teologo) ebbe una sola donna ufficiale: Giulia Farnese, detta Giulia la Bella, sposata con Orsino Orsini. Grazie a lei, i Farnese iniziano la loro ascesa politica ed ecclesiastica.

Conclusione: ci piacciono di più i mocassini in velluto rosso

Tornando ad Alessandria d’Egitto, dove si svolge la “Disputa”, dove sullo sfondo c’è un arco di trionfo simile all’Arco di Costantino, con sopra un bue e la scritta “pacis cultori”. Il nostro Papa si paragona così ad Alessandro Magno (fondatore della città, simbolo di potere e — casualmente — omonimo di Alessandro VI).

In realtà, tutta questa operazione di immagine non serviva che a un solo scopo: controbilanciare le pesantissime critiche al suo pontificato, uno dei più discussi e odiati della storia della Chiesa.

Insomma, va bene il Papa che va a cavallo e il nuovo campo da tennis nei Giardini Vaticani. Ma quanto ci appassionano le manie di grandezza e i dietro le quinte dei Papi del passato?!