Ma quanto è inflazionato l'adagio “Siamo in un paese democratico”?!
Un enunciato che sento spesso anche nei peggiori bar di Caracas. Pare la frase preferita di ogni starlette del GF Vip, dell’opinionista medio di Uomini e Donne, di qualsiasi moderatore di interviste di dubbia qualità che, messi alle strette dal proprio comportamento opinabile, si rifugiano all’ombra di un’idea a loro lontana quanto confusa.
Perchè oggi il concetto di democrazia che ne risulta è più simile a “ho il diritto di dire questo e tu hai il diritto di parlare solo se sei d'accordo con me".
Questo volo pindarico ha portato il mio cervello, generalmente abitato da oggetti rosa e brillantini, a riflettere sul significato della parola “Democrazia” e di conseguenza su quanto sia spesso tirata in ballo a caso.
Ma davvero viviamo in un mondo utopico in cui crediamo di avere il diritto ad un privilegio tale?!
Democrazia, da démos ‘popolo’ e krátos ‘comando’, letteralmente potere al popolo, è una conquista fondamentale del Novecento contro i sistemi totalitari, ma non è assolutamente univoca la sua concezione (e quindi nemmeno quella del sostantivo "democratico" lo è).
A vantarci di essere democratici, di questa nostra fiera tradizione occidentale, siamo bravi tutti ma secondo me oggi è più un concetto astratto che non solo è spesso - se non sempre - mal utilizzato, ma è anche e soprattutto mal interpretato.
Perchè io me lo immagino eccome l’abitante della Polis che sente l’ennesimo “questo è un paese democratico” e inorridisce.
Cos’è la prima cosa a cui pensate se vi dicono “democrazia”? Atene? Atene patria della democrazia?
Atene è stata la città della tirannide di Pisistrato, che governava da solo. Pericle, il più bel cantore della democrazia ateniese, non ne era il padre ma forse uno dei carnefici. Solone, che liberò gli schiavi ateniesi e distribuì le terre, ha sdoganato il concetto di scalata sociale, e divenne un ricco che partì con nulla.
La democrazia era troppo faticosa. Una bella idea sulla carta che però richiedeva troppo impegno nella sua declinazione pratica.
Se la democrazia ha fallito persino ad Atene come faccio io a fidarmi nel dare il potere al popolo?! A condividere con i miei commilitoni idee, fatti, azioni, parole. Al "popolo" di oggi, poi... (sì, ho usato dei puntini di sospensione).
È qui che conviene riflettere sull’enorme sopravvalutazione che il singolo uomo, inteso come cittadino, ha di se stesso.
Una consapevolezza che dovrebbe avere basi ben più solide del mero vedere se stessi come soggetto pensante - tramite il web, e quindi con diritti inequivocabili. Sarà mica colpa di Cartesio?! Io questa faccenda del “Cogito ergo sum” , vedendo l'Uomo di oggi, la trovo davvero poco pratica.
Ma davvero ci siamo voluti fidare di uno con la barba da finanzino? Agevolo diapositiva, in alto.