Aspesi, trending topic, suffragette e filtri seppia.

Aspesi, trending topic, suffragette e filtri seppia.

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Chief communication officer

Tranquilli, anche io sono incredula nello scrivere di femminismo (o anti femminismo), due volte in due mesi.

Per la rubrica Marina e la polemica.

A proposito degli scandalosissimi articoli della Aspesi usciti negli scorsi giorni. In uno degli editoriali Aspesi parlava di Luana D’Orazio, l’operaia inghiottita da un macchinario che ha fatto scoprire ai giornali la questione delle morti sul lavoro.

Con un fare materno e patrocinante (e mi sento anche di permetterlo a una giornalista che entra in redazione da quando era ancora affar d’uomini) Natalia Aspesi suggerisce di lasciar perdere il catcalling trattando “l’insulto delle molestie come se fossero il femminicidio che non è” e ci esorta anche a prenderci “Una tregua nella giusta battaglia contro i maschi sopraffattori. E riflettete sul fatto che il lavoro segue la parità di genere, uccidendo sia uomini che donne, però privilegiando, se così si può dire, gli uomini”.

Ah ma quindi ha osato ricordarci che sul lavoro muoiono più uomini? Direi che se sappiamo leggere è, come dire, una provocazione verso i giornali che si occupano del problema solo quando muore una ragazza fotogenica. 

E qui arrivano le ire funeste delle influencer.

Alcune chiamano Repubblica "la gazzetta del benaltrismo". Benaltrismo.

Dire che le morti sul lavoro sono più gravi di chi ti fischia per strada è benaltrismo perchè probabilmente serve a "deviare l’attenzione dal topic principale". Si sa, a 92 anni diventare trending topic è sicuramente una priorità. Aspesi, novantaduenne giornalista di una testata la cui lettura degli editoriali online è a pagamento - e i cui testi non finiscono quindi nei motori di ricerca – si mette lì e dice: “oh là, adesso scrivo di una cosa per diventare trending topic.”

Ok.

Sarebbe bello capire se tanta confusione mentale sia figlia del MeToo o sia un effetto collaterale dovuto ai filtri seppia, ma ho il leggero sospetto che se parli di una che è nata quando le donne non avevano diritto di voto in un’epoca in cui il più elevato punto d’arrivo è far abbassare l’aliquota iva sugli assorbenti, forse non sei la più titolata a giocare alla suffragetta.

È la sintesi d’un qualunque giro sui social in cui nessuno si preoccupa di sapere ciò di cui parla, prima di contarsi i cuoricini. 

Muoiono più uomini che donne sul lavoro? "grazie al c***, perché mancano politiche di welfare". No, tatona: è perché ci sono solo uomini nei cantieri. E non ci sono donne nei cantieri per ragioni ovvie. Se ti concentri bene e vai oltre il tuo filtro seppia lo capisci da sola quali sono.