“Perchè io valgo”

“Perchè io valgo”

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Project Leader

Manuale di sopravvivenza al body shaming

Perchè io valgo, slogan lanciato da l’Oreal Paris nel 1971, è oggi attualissimo; in una società dove il bullismo verso i più deboli molto spesso prevale, bisogna sempre ricordarsi il valore che ogni individuo ha.

Un inno a credere in se stessi, un messaggio d’avanguardia per i tempi (50 anni fa!), ma di forte carattere. Certo oggi, probabilmente, i pubblicitari assocerebbero ad uno slogan del genere dei testimonial più credibili, troppo facile uscire con super top model!

Questo pensiero si è trasformato negli anni nel movimento sociale body positive con l’intento di dare valore alle proprie qualità, a discapito di giudizi, al rispetto di sè e degli altri, in particolar modo a coloro che sono più denigrati. Si vuole dare una voce a coloro che subiscono derisioni, o semplicemente vedono le proprie imperfezioni come gigantesche.

Accettare il proprio corpo nei piccoli o grandi difetti fisici è il primo passo per star bene con se stessi ed essere felici.

Tema molto caldo e attuale, oggi sotto una lente di ingrandimento, vorrei affrontarlo con un po’ di cinismo per punti:

  • Apparire: siamo un popolo dove il mostrarsi conta più di quello che si è, l’estetica è per la maggior parte dei casi l’elemento discriminante per dare un giudizio che va anche al di là dell’aspetto fisico. Quindi si, siamo tendenzialmente superficiali.
  • Bello impossibile: i canoni di bellezza che ci hanno sempre imposto; il mondo pubblicitario, e nella contemporaneità il mondo social estremizza un’estetica legata al bello perfetto. Spesso le aziende vendono un concetto, un sogno, qualcosa da bramare e idealizzare. Sognare ok, immedesimarsi in Heidi Klum è too much.
  • tutututu: non si parla di sole persone. Animali, che per la maggior parte delle persone fanno parte a pieno titolo della famiglia (come il mio caso). Anche qui, senza richiesta di giudizi altrui risultano tutti dietologi. Il malessere non si crea solo se il l’offesa è rivolta a te direttamente, ma anche a chi ami.

Per combattere il fenomeno del body shaming aziende e influencer (inteso come persone influenti) si stanno approcciando ad una visione “normale” dell’estetica, prendendo nel primo caso testimonial normopeso, nel secondo caso mostrando difetti, che fanno parte di tutti, donne e uomini, senza paura di pregiudizi.

Qualche esempio di aziende che si sono contraddistinte nel valorizzare la normalità:

Forse il percorso che porta all’abbandono definitivo del body shaming è ancora lontano, si stanno percorrendo piccoli passi per cercare di avere un mondo migliore. La nostra società è così complessa, variegata, composta da persone differenti, ma forse è proprio questo il bello, dobbiamo solo prenderne il meglio e lasciare alle spalle il peggio.

L’ideale sarebbe: stai bene con te stesso e te ne freghi del resto. Amen.