Marina passione Royal family presents: "non ho letto e non leggerò "Spare", ma ecco una mia disamina del caso letterario del 2023."

Marina passione Royal family presents: "non ho letto e non leggerò "Spare", ma ecco una mia disamina del caso letterario del 2023."

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Chief communication officer

Lista delle cose di cui mi sono stupita nel racconto di Harry (e prego immaginare la mia faccia sconvolta da cotante rivelazioni grazie)


Il principe Harry ha letto solo un libro nella sua vita: Uomini e Topi.


L’Inghilterra è verde e umida, l’Australia è marrone e calda. Troppo calda, talmente calda da inibire il pensiero del nostro Harry al punto da non sapere più di cosa parlare. 

(Mah, forse aver letto qualche libro in più nella vita avrebbe aiutato).


Dopo una bella scampagnata di 200 km al Polo Nord il povero “todger” di Harry si è congelato. E addirittura lo era ancora al matrimonio di Willy qualche settimana dopo.

(Ci torneremo).


I compagni di scuola gli hanno rasato i capelli e non sono mai più stati gli stessi.

(Harry mi spiace dirtelo ma la calvizie è una predisposizione genetica).


Harry nomina la mamma ogni santa pagina.

(Vuoi vedere che il trauma della perdita del genitore è il problema alla base di tutto?!).


Tra le situazioni insostenibili per Meghan, la formalità e freddezza della famiglia di Harry.

(Ah si certo, gli inglesi sono famosi per essere grandi dispensatori di abbracci).


William sta diventando calvo.

(Lo so, questa è una notizia che ha dell’assurdo. Inaspettata, inspiegabile).

E Harry racconta come la perdita dei capelli di suo fratello sia una metafora decadente del loro rapporto. In sostanza insieme ai capelli se ne sta andando la somiglianza con la madre Diana e con questo il loro legame.


Cosa ti devo dire Harry, se raccontarci aneddoti imbarazzanti per te – di cui non avevamo bisogno – ti fa sentire meglio chi siamo noi per fermarti (soprattutto perché ora abbiamo la fortuna di poter cercare su Google «Prince Harry penis» e avere una serie di articoli e dettagli a riguardo). 

NB: vi vedo che state già approfondendo l’argomento.


MA ORA VENIAMO ALLE COSE PER LE QUALI NON MI SONO STUPITA, PER DAVVERO.


Il libro, uscito il 10 gennaio è già nella storia come il saggio più venduto di sempre

Un fenomeno editoriale planetario al primo posto nelle classifiche di vendita in numerosi Paesi, tra cui: Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Brasile, Danimarca, Cile, Colombia e Perù.


Che il libro non fosse un capolavoro c’era da prevederlo, e continuo a pensare che in realtà il piano segreto di Moehringer* fosse in realtà di sabotaggio, o autosabotaggio che dir si voglia. 

Chiaro è che non si compra certo un libro del genere aspettandosi dell’alta letteratura ma è un format, quello del saggio autobiografico saturo di aneddoti futili e privi di interesse, che funziona sempre. La vita dei famosi, soprattutto se Royal, in un modo o nell’altro interessa sempre e affascina nessuno ma anche tutti.

In questo caso poi pare difficile tarare il sentiment, l’accoglienza e l’apprezzamento generale nei confronti del nostro Duca. O della coppia, più in generale. 

Perché è vero che adesso stiamo parlando di Harry ma è solo una fase di un piano marketing ben più ampio e ponderato.


*Se vi interessa l’argomento e avete tempo e voglia su Internazionale c’è un articolo carino che completa il tema.


PERSONAL BRANDING & MARKETING AD HOC


Dopo l’uscita del libro Harry è apparso in numerosi programmi tv rilasciando interviste e dichiarazioni (che smentivano le interviste precedenti in cui erano smentite le dichiarazioni del passato), per poi solo due mesi fa uscire con una serie Netflix dedicata, dove la coppia era protagonista. Un lavoro certosino, frutto di un programma metodico in atto fin dal 2020, da quando la coppia ha lasciato diritti e doveri di “working Royal”. 

E prima di tutto ciò?! 

Se adesso è il Duca che ha invaso Internet, la televisione e le pubblicazioni con le sue storie su ogni singolo aspetto di sé, fino, appunto, alle questioni più personali e fisiche, prima era Meghan la protagonista della tragicommedia. 

Da Oprah, ovviamente. Come scordarsi l’intervista strappalacrime in cui veniva rivelato il tentato suicidio e le accuse di razzismo verso la famigli reale (poi smentite).

Discriminazione, parità dei sessi, differenza tra fratelli, il trauma della perdita della madre, la guerra, tutti ingredienti perfetti per arrivare ad ogni tipo di interlocutore.

Il presunto effetto-bomba delle dichiarazioni rilasciate durante l’intervista in GB si è risolto in un effetto boomerang, e anche il libro mi pare stia seguendo questo percorso. 

Le accuse sono state percepite più come un’offesa a tutto il popolo britannico (inglese, soprattutto) e, di fatto, sono state ridimensionate dalle inchieste interne a Buckingham Palace, che alla fine hanno di fatto etichettato Meghan come bugiarda. 


A sentire Harry avrebbe materiale per altri due libri, ma pare abbia preferito evitare troppo dolore a padre e fratello. Che stela. A Gennaio però uscirà forse un film su Meghan. Anche di questo, ne sentivamo il bisogno. 


Parliamo (forse? chissà) di un piano marketing creato a tavolino.

Più la coppia dichiarava di non voler aver più nulla a che fare con “the firm” più sfruttava la famiglia reale per mantenere accesi i riflettori su di sé. Dalla scelta del nome della secondogenita, ad esempio, alle dichiarazioni contenute nel libro. Nulla di stupefacente, la storia è stata capitalizzata. Giusto così. 


Una calendarizzazione delle uscite metodica e programmata che, accusa dopo accusa verso padre, fratello, nonno e zio, si fa scudo dietro alla sicurezza che tanto, alla fine, non ci sarà mai nessuna risposta o smentita dai parenti Royal in cui vige il famoso motto “never explain, never complain”. 


Un’impressione sull’accoglienza?! Difficile dirlo per noi in Italia.

(Dato che non comprendiamo a fondo di certo di questa simpatia verso i reali, anche se Emanuele Filiberto che vai a Sanremo insieme a Pupo tvb sempre).

 

Pare che a fine 2022 dopo l’uscita del documentario Netflix Harry & Meghan, un sondaggio di YouGov ha mostrato che l’unico ad essere più antipatico e odiato dagli inglesi è solo il principe Andrew, tristemente noto per i suoi problemi di pedofilia e violenza sessuale. Sic. 

Ad oggi il 44% degli intervistati crede che la coppia dovrebbe perdere tutti i propri titoli nobiliari.

Anche il resto della famiglia, però, non ne esce bene. Ed Owens, uno storico che ha scritto sui rapporti tra la monarchia e i mezzi di informazione, ha detto al New York Times che l’intera crisi «indica dei fallimenti istituzionali in completa contraddizione con il modo in cui storicamente si è pensato alla famiglia reale britannica».


Uno specchio riflesso e riflettente 

La mia mente corre ora al periodo di guerra, quando un Edoardo VIII fresco di abdicazione scrive lettere minatorie al governo perché la moglie (americana e odiatissima) non è trattata da altezza reale. In quel contesto di paura e incertezza, immaginiamo tutti quanto fosse stato considerato. Edoardo VIII tutt’oggi resta agli occhi degli inglesi solo come colui che ha voltato le spalle al paese rinunciando a quello che è considerato un privilegio, ovvero rappresentare e guidare una nazione come l’Inghilterra. 

Tornando a noi, allo stesso modo io non credo che la famiglia reale o gli inglesi abbiano mai percepito la coppia come una minaccia ma solo come coloro che se ne sono andati e che alla fine è anche stato meglio così. Harry non è l’erede al trono, e nulla di quello che sarebbe emerso, o emergerà, dalle loro dichiarazioni sarebbe mai stato in grado di affondare un’istituzione millenaria che francamente ne ha passate di tutti i colori. Superando sempre ogni avversità egregiamente, mi sento di dire.


Come dire, anche re Carlo oggi ha pensieri ben più grandi a cui badare. Tipo la crisi economica (e il riscaldamento globale; no, lui non è una Miss al concorso per Miss Universo e io non ero ironica).


Ma ora le cose davvero serie: Twitter, come sempre pensaci tu a regalarci le migliori reazioni del web ai trend topic!