Marina passione monarchia inglese.
Eccoci giunti a quel giorno che mai avrei voluto arrivasse.
Queen Elizabeth, colei a cui ho voluto bene come fosse stata mia nonna, che avrei voluto conoscere per una bevuta (perché secondo me nel privato era davvero spassosissima) o anche solo per sentire la sua colonia talcata, ci ha lasciato qui da soli, in un mondo crudele senza più certezze e punti di riferimento.
Perchè questo lei era, una certezza*.
*Mi sento di dire che il mio commento è del tutto (s)oggettivo e chi mi conosce sa che io sulla monarchia inglese so tutto e la Betty era una delle mie persone preferite al mondo insieme a Jessica Fletcher.
Era capace di piacere a tutti, monarchici e antimonarchici, inglesi e non.
Difficilissimo descrivere tutto quello che è stata, perché c’è sempre stata. Da quando ognuno di noi ha memoria, lei era già lì con i suoi cappellini e le sue borsette.
Adesso che non ci sarà più ed è davvero strano vedere come tutte le generazioni siano in preda ad uno sconforto identitario mai visto prima.
Ormai non più Queen Elizabeth ma semplicemente The Queen.
I suoi numeri sono ormai record, tutte le gradazioni dell’arcobaleno sono state indossate, tutti elencano quanti presidenti USA ha conosciuto, quanti sono stati i giorni di regno, quanti primi ministri ha incaricato, ma chissà se qualcuno ha mai contato quanti presidenti del consiglio si sono succeduti in Italia durante i suoi 70 anni di regno…
Una figura minuta, e sempre più fragile negli anni della sua vecchiaia, ma quanto mai solida e fedele a se stessa come nessuno mai. Una voce british perfetta, un’entità simbolica così lontana e così reale, che in ogni periodo di difficoltà o crisi si mostrava con parole rassicuranti e piene di coraggio.
Nelle giornate di pioggia mi è sempre piaciuto immaginarmi lei, e dover indossare Barbour e foulard per appropinquarmi verso Balmoral.
Dico sempre che Romeino (Romeo, il mio cane mix di innumerevoli razze non ben definite) in realtà assomiglia a un corgi.
Negli eventi mondani (mi succede assolutamente spesso di partecipare ad eventi mondani) penso sempre a che color pastello indossare, imprescindibile che sia adeguato con la situazione o l’allestimento.
London Bridge is proprio fallen.
Insomma inutile dire che ora mi sento come quando sono passati a miglior vita Silente o Piero Angela, che alla fine per me era come Silente.
La lista dei motivi istituzionali per i quali la Betty ci piaceva così tanto è lunga (prima o poi dovrò fare una lista a tema) ma uno di quelli a cui alla fine penso sempre come prima cosa è (anche) il suo principe consorte.
Filippo di Edimburgo, che era così pazzerello da fare gaffe ad ogni evento pubblico. Il Principe Filippo, colui che sull’Isola di Tanna era venerato quale divinità.
Lilibeth era anche questo, la sposa di una divinità e per osmosi divina lei stessa.
Quindi è proprio il caso di dirlo, God save the Queen.
E se vi state chiedendo come tutti noi "e adesso?!". Di seguito tutte le info.